Alterazione dello stato civile di un neonato.

Con questa accusa sono stati rinviati a giudizio una coppia gay e una donna albanese di 24 anni, che - in cambio di 70mila euro - avrebbe partorito per loro un bambino.

Tutto inizia lo scorso autunno, quando la giovane donna viene convinta a lasciare l'Albania dal fratello del fidanzato e a novembre convola a nozze con uno dei due fidanzati, un avvocato di 38 anni.

Un matrimonio, però, finto, finito ben presto nel mirino della polizia per alcune anomalie segnalate da parte di un conoscente della coppia.

Durante le indagini, la 24enne, messa alle strette, denuncia il piano della coppia, rivelando che dopo il parto, avrebbe dovuto cedere alla coppia il bebè.

Inevitabile a quel punto l'intervento della giustizia.

Il bimbo, in attesa del processo, è stato affidato a una comunità protetta.
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