«Adesso, se aiutata, riesco a dormire». Lo ha raccontato la giornalista Cecilia Sala in un’intervista a “Che tempo che fa”, ospite di Fabio Fazio. La reporter ha ripercorso le tre settimane di prigionia nel carcere iraniano di massima sicurezza di Evin, raccontando le difficoltà vissute tra le sbarre, tra dubbi e paura.

«Sono stata fortunatissima a stare lì dentro solo 21 giorni – ha proseguito –. Il mio recupero è più rapido rispetto a tante altre persone che sono rimaste lì per centinaia di giorni». Cecilia si è poi soffermata su un episodio che ha segnato la la sua prigionia. «Avevo chiesto il Corano in inglese, perché pensavo fosse un libro che in un carcere di massima sicurezza in Iran non mi potessero negare, e invece mi è stato rifiutato. Ho passato il tempo a contarmi le dita e a leggere gli ingredienti sulle buste».

Non è mancato un passaggio sugli interrogatori subiti, con alcuni dettagli drammatici: «Venivo interrogata incappucciata con la faccia al muro», ha spiegato. «In un interrogatorio sono crollata, mi hanno dato una pasticca per calmarmi . Mi interrogava sempre la stessa persona, che parlava perfettamente inglese e capivo che conosceva molto bene l'Italia. Il giorno prima della mia liberazione sono stata interrogata per dieci ore di seguito».

(Unioneonline/v.f.)

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