Torna a parlare, e lo fa dai microfoni di Quarto Grado, Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa, la donna sparita nel nulla nel 2012 e per cui Logli è accusato di omicidio e occultamento del cadavere (per lui due le condanne a 20 anni).

"Ciò che mi fa più male è il fatto che non si sa dov'è Roberta. Questa è la cosa che non ci va giù perché... non so che cosa sia successo... di certo so, perché l'ho letto sulle carte, che l'ha vista uscire Filippo Campisi", spiega il marito che dopo la scomparsa della moglie si è rifatto una vita con quella che ai tempi di Roberta era già l'amante, la babysitter dei figli.

L'uomo ribadisce la sua innocenza e sottolinea come nella notte tra il 13 e 14 gennaio 2012, non ha mai smesso di pensare a cosa sia successo: "Io dico, se lei è uscita qualcosa dev'essere successo, però non sappiamo che cosa e questa è una cosa che ci spaventa. È la cosa che ci fa più male perché, poi, tutto il resto - bene o male - giorno dopo giorno si supera come le malattie. Ma questa mancanza è incolmabile per tutti".

E conclude: "La preoccupazione più grande è che possa essere segregata da qualche parte. Se lei è da qualche parte e sta bene, io sono contento e spero che sia così".

(Unioneonline/s.a.)

LA CONDANNA A VENT'ANNI:

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