Oltre 200 persone segnalate alla Procura di Palermo per il caos ai seggi di ieri nel capoluogo siciliano, con decine di sezioni rimaste chiuse per ore nel giorno in cui si votava per comunali e referendum perché presidenti e scrutatori non si sono presentati.

I magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, hanno aperto una inchiesta per accertare la legittimità o meno delle rinunce agli incarichi, molte delle quali sarebbero arrivate a poche ore dal voto. I reati ipotizzati sono l'interruzione di pubblico servizio, il rifiuto di atti d'ufficio e la violazione di una legge elettorale del 1960.

Le indagini sono state delegate alla Digos della Questura. Sotto la lente non solo presidenti e scrutatori nominati in prima battuta, ma anche i sostituti che, a loro volta, hanno dato forfait all'ultimo minuto pur avendo ricevuto la comunicazione della designazione giorni fa.

La Digos dovrà sentire gli oltre 200 segnalati e analizzare la documentazione da loro eventualmente prodotta con la rinuncia, per accertarne la regolarità. Si dovrà anche capire se alcune rinunce siano state inviate per tempo, ma non siano pervenute al Comune per i disguidi al sistema informatico determinati dall'attacco hacker dei giorni scorsi. 

LA PROTESTA – Intanto gli scrutatori che hanno lavorato sono in rivolta per i turni massacranti di sabato e domenica nei seggi elettorali, dovuti non solo alla rinuncia di 174 presidenti ma anche ai ritardi nella consegna delle schede elettorali da firmare e vidimare

"E' una follia - dice uno scrutatore della sezione Montegrappa - Ieri il turno è stato di ben 21 ore consecutive, dalle 6 del mattino alle 3,30 di questa notte e con appena un'ora di pausa. In più, sabato altre cinque ore per le operazioni preparatorie e per di più avendo ricevuto le schede con un ritardo di 4 ore". 

C’è chi preannuncia azioni legali. Oggi il terzo round, con lo spoglio delle schede dei candidati a sindaco e al Consiglio comunale.

(Unioneonline/D)

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