Si è concluso oggi a causa della morte dell'imputato il processo nei confronti di Marco Prato.

Il ragazzo, accusato di aver ucciso Luca Varani, si è tolto la vita ieri nella cella del carcere di Velletri (Roma) in cui era detenuto, lasciando un biglietto in cui si dichiarava innocente e diceva di non riuscire a reggere "l'assedio mediatico" sulla vicenda.

"Marco Prato ci ha sempre detto e ribadito che aveva piena fiducia nei magistrati", ha detto il suo avvocato Pasquale Bartolo.

"È stata dichiarata l'estinzione del reato per intervenuta morte del reo, non ravvisando ragioni che possano consentire l'assoluzione nel merito", ha dichiarato al termine dell'udienza Alessandro Cassiani, legale della famiglia Varani.

Non si ferma però la battaglia legale dei familiari della vittima, come spiega lo stesso avvocato.

"Continueremo a combattere nel processo a carico di Manuel Foffo perché venga fatta piena giustizia con il riconoscimento della premeditazione, che è stato escluso dal giudice di primo grado pur essendo l'aspetto più evidente dell'intera vicenda".

I giudici della prima Corte d'assise di Roma hanno deciso di restituire alla famiglia Prato l'appartamento in via Igino Giordani, teatro dell'efferato omicidio. Saranno invece confiscati gli altri reperti sequestrati durante le indagini.

(Redazione Online/L)

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