Cesare Battisti ha lasciato il penitenziario di Massama ed è stato trasferito nel reparto Alta sicurezza AS2 del carcere di Rossano, in Calabria.

Lo ha confermato il suo avvocato, Gianfranco Sollai, che difende l'ex terrorista dei Pac - condannato all'ergastolo per 4 omicidi e altri gravi reati commessi a metà degli anni Settanta - assieme al collega milanese Davide Steccanella.

L'ISOLAMENTO - L'ex primula rossa era entrato in sciopero della fame per protestare contro le dure condizioni in cui sta scontando la pena da quando è stato trasferito in Italia, dopo 37 anni di latitanza e l'arresto in Bolivia.

Il 23 settembre prossimo, ha fatto sapere Sollai, è fissata l'udienza davanti al Tribunale di sorveglianza di Cagliari sull'istanza di revoca dell'isolamento.

In realtà di fatto già con il trasferimento a Rossano viene meno il regime di isolamento: non da subito però, perché Battisti dovrà restare in quarantena per l'emergenza Covid.

"Tuttavia - spiega l'avvocato Sollai - nel caso in cui il giudice di sorveglianza di Cagliari dovesse accogliere le nostre richieste, confermando l'illegittimità dell'isolamento a cui è stato costretto nel periodo di detenzione in Sardegna, il nostro assistito potrebbe richiedere e ottenere un risarcimento per il danno subito".

RICHIESTA RESPINTA - Intanto è stata respinta la richiesta della difesa di Battisti che chiedeva l'applicazione di un regime detentivo più mitigato rispetto al circuito di "Alta sicurezza 2". I legali volevano anche che la detenzione, dopo la parentesi di Oristano, potesse svolgersi a Roma o a Milano in modo che i familiari e gli stessi avvocati avessero modo di incontrarlo più agevolmente.

Sia il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria, che la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, hanno però espresso parere negativo.

A Rossano, aveva detto Sollai prima che il trasferimento fosse reso ufficiale, "andrà a finire in alta sorveglianza con un gruppo di islamici. La finalità risocializzante e rieducativa della detenzione viene messa nel cassetto, i principi costituzionali non si rispettano. Quanto al mantenimento della classificazione in Alta sorveglianza 2, c'è da chiedersi quali sono gli elementi che fanno ritenere al Dap che Battisti, dopo oltre 40 anni dai fatti, sia tuttora pericoloso".

(Unioneonline/D)
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