“Bambino di m...”, “pirla”, “sporco”.

Sono solo alcuni dei messaggi choc che le maestre di una scuola elementare nel centro storico di Pavia si sono scambiate prendendo di mira un bambino di otto anni. A scoprire quanto stava accadendo la mamma della vittima, 39 anni, anche lei insegnante nella stessa scuola, che per caso si è trovata davanti proprio la conversazione su Whatsapp incriminata, come racconta “La Provincia Pavese”.

Il bambino veniva bullizzato dalle docenti, che gli infliggevano continue punizioni, anche fotografandolo mentre con le braccia incrociate e lo sguardo basso stava seduto al banco. Le maestre lo insultavano sulla chat, per iscritto o nei vocali. “Mio figlio descritto come un bambino sporco, che arrivava a scuola senza essere lavato e con gli abiti sudici – racconta la donna al Corriere – un incapace che non riusciva a stare al passo con i compagni e che si limitava a frignare. Sono sconvolta, anche se il sostegno di una psicologa ci sta aiutando a superare la vicenda”.

Una situazione che ovviamente aveva creato nel bambino pesanti malesseri.

I genitori hanno dunque deciso di presentare un esposto all'Ufficio scolastico regionale e provinciale, alla dirigente scolastica dell'istituto, al difensore civico di Regione Lombardia e alla diocesi di Pavia. Nei prossimi giorni l'esposto sarà depositato anche in Questura.

L’alunno, dice la madre, potrebbe essere stato vittima di una ritorsione per alcuni screzi sorti tra lei e le altre insegnanti. Ora "spero che mio figlio ritrovi la serenità, perché da tempo lamentava malesseri e nervosismo in relazione al rapporto con queste maestre. Vorrei che venissero presi provvedimenti disciplinari nei confronti di queste insegnanti che come educatrici hanno miseramente fallito”.

(Unioneonline/D)

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