Arrestati esponenti del clan CasalesiIn manette la moglie di Raffaele Diana
Operazione della Dda contro affiliati al clan dei Casalesi. Emesse 44 ordinanze di custodia cautelare. Due camorristi riescono a fuggire. Anche tre donne finiscono in carcere.I carabinieri hanno eseguito all'alba 44 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti esponenti del clan dei Casalesi emesse dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. L'operazione si è svolta in un'ampia fascia del Casertano, in particolare nella zona di Aversa ed anche a Modena. Venti delle 44 ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai carabinieri del comando provinciale di Caserta e 12 dai militari di Modena. Due persone sono riuscite a sfuggire alla cattura, mentre il resto dei provvedimenti della magistratura sono stati notificati in carcere a persone già detenute per altri motivi. Fra gli arrestati, anche alcune donne. A Modena i Casalesi operavano prevalentemente nei settori delle estorsioni e del gioco d'azzardo. I carabinieri di Caserta hanno eseguito gli arresti tra i comuni di Casal di Principe e San Cipriano d'Aversa, le due roccaforti della cosca, ed anche a Casapesenna. I due indagati sfuggiti alla cattura sono Antonio Aquilone, di 25 anni e Costantino Garofalo, di 24, entrambi di Casapesenna. L'accusa nei loro confronti è di associazione per delinquere di tipo camorristico, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni e gioco d'azzardo.
ANCHE TRE DONNE FRA GLI ARRESTATI. Ci sono anche tre donne tra le venti persone arrestate all'alba dai carabinieri. Le arrestate sono Maria Capone e Angela Diana, rispettivamente moglie e figlia del boss Raffaele Diana, detto "Rafilotto", catturato dopo sei anni di latitanza il 4 maggio scorso a Casal di Principe. La terza è Barbara Crisci, moglie e madre di altri due arrestati nell'operazione di questa mattina, rispettivamente Peppino e Francesco Caterino. Raffaele Diana, inserito tra i 30 latitanti più pericolosi d'Italia, fu sorpreso in un rifugio di Casal di Principe da agenti della squadra mobile di Caserta mentre, armato di due pistole di grosso calibro, era a cena con una donna, intestataria dell'appartamento ed un affiliato incensurato. Il boss era stato a lungo capozona in provincia di Modena della fazione dei casalesi, capeggiata da Francesco Schiavone, detto " Sandokan", subentrando a Giuseppe Caterino, catturato l'11 giugno del 2005, nella pianificazione delle estorsioni, nell'organizzazioni di bische, nel controllo del gioco d'azzardo. A S. Cipriano d' Aversa, è stato arrestato anche Corrado Carcarino, proprietario dell'appartamento nel quale fu trovato il rifugio bunker di Antonio Iovine, esponente di vertice del clan e latitante da oltre tredici anni, e di Raffaele Diana.