Armò il nipote 12enne, che sparò un colpo di pistola ferendo il rivale in amore dello zio.

Il tribunale di Brescia ha condannato a 13 anni e mezzo di carcere Antonio Di Sanzo, 28 anni, per i fatti avvenuti il 2 aprile di un anno fa a Montichiari.

L’uomo è ritenuto il mandante dell’azione del minore, è stato condannato per tentato omicidio e la pena inflitta è maggiore di quella richiesta dall’accusa, che aveva sollecitato una condanna a dieci anni.

Il ragazzino è stato affidato a una comunità e si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma alcune conversazioni con la fidanzatina confermerebbero l’ipotesi dell’accusa.

La vittima, 32 anni, ha raccontato di essere amico da diversi anni con Di Sanzo. Quel 2 aprile, dopo essere stato con lui a trattare l’acquisto di un’auto, è stato richiamato dal 28enne che lo aspettava in scooter, mentre il nipote di 12 anni era in bicicletta. A un certo punto ha sentito uno scatto metallico, si è girato verso il ragazzino e lo ha visto ricaricare la pistola e sparare, colpendolo a una spalla. “Solo per pochi millimetri”, si legge nella perizia, lo sparo non ha causato il decesso.

Sempre secondo quanto raccontato dal ferito, Di Sanzo sospettava che lui uscisse con la sua fidanzata, circostanza smentita dal 32enne.

(Unioneonline/L)

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