Venti persone sono indagate dalla Procura di Catanzaro in un'inchiesta sulla gestione degli appalti pubblici.

Tra gli indagati figurano anche il presidente della Regione Mario Oliverio e il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.

Nell'indagine, che riguarderebbe diversi investimenti come la costruzione del nuovo ospedale e della metropolitana di superficie di Cosenza, sarebbero contestati i reati di associazione a delinquere e corruzione.

"Dopo una approfondita lettura, devo constatare che mi sono state contestate, come ipotesi di reato, fattispecie che, a mio avviso, attengono alla normale vita politico- amministrativa dell'ente", si è difeso su Facebook Oliverio.

"Questo ennesimo avviso di garanzia - sottolinea Oliverio - mi porta a esprimere profonda amarezza per quanto mi sta accadendo. Non posso in alcun modo accettare di essere additato come il promotore di 'una associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione'. Ebbene, ribadisco, come già fatto in altre occasioni, che combatterò con tutte le mie energie per dimostrare la mia assoluta estraneità ai fatti contestati. La mia non vuole essere una sfida rivolta agli apparati giudiziari e investigativi. È solo l'unico modo che, come politico, cittadino e uomo, mi resta per contrastare questa feroce gogna cui sono sottoposto, posso ora dirlo, dal primo giorno del mio insediamento".

(Unioneonline/D)
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