Con il 12esimo suicidio da inizio anno nelle carceri italiane si parla sempre più di “emergenza umanitaria”. A lanciare l’allarme è la Uilpa PP che, nelle parole del segretario generale Gennarino De Fazio, ripercorre l’ultimo episodio andato in scena ieri sera intorno alle 21.30 a Regina Coeli: “A decidere di farla finita è stato un detenuto originario del Marocco, di soli 24 anni, in carcere per rapina. Si è tolto la vita inalando il gas della bomboletta del fornello da campeggio comunemente usato per cucinare. La media si porta così a un suicidio ogni tre giorni e mezzo, cui vanno aggiunti anche i due appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita in questo 2022 ancora alle battute iniziali, ma funesto come non mai nelle prigioni”.

“Il sistema carcerario – aggiunge - è letteralmente allo sbando, ma, quel che è più grave, è abbandonato a se stesso dalla politica, dal ministro della Giustizia e dal Governo. Abbiamo ragione di ritenere che la stessa Amministrazione penitenziaria non trovi le risposte politiche che auspica. Tuttavia, al di là delle disquisizioni teoriche e del chiacchiericcio della politica, quella cui stiamo assistendo è una carneficina che, in un Paese che voglia dirsi civile, va immediatamente fermata. Se si continuasse con questa media, in un anno morirebbero ben oltre cento detenuti”.

(Unioneonline/s.s.) 

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