L’emergenza migranti non accenna a placarsi, ma il vero allarme è per gli scenari futuri. Con l’arrivo della primavera e le acque più facilmente navigabili il sistema di accoglienza non potrebbe reggere il gran numero di arrivi previsti dagli apparati di sicurezza italiani.

L’intelligence parla di 685mila migranti “irregolari” pronti a partire dai centri di detenzione libici per sbarcare sulle coste della Penisola.

Il dato, spiega il Corriere che ne dà notizia, viene sottolineato dai rapporti settimanali sull’immigrazione mandati al governo italiano. 

Per capire la portata del fenomeno, che farebbe inoltre scattare l’allarme trafficanti, basti pensare che in tutto il 2022 gli arrivi – frenati ancora dalla pandemia, soprattutto nei primi mesi dell’anno – furono 104mila.

Ancor più fosco lo scenario prefigurato da alcune fonti di governo, l’arrivo di 900mila tunisini in pochi mesi.

Ed è proprio da queste premesse che parte il pressing di Giorgia Meloni sull’Unione europea. Il governo, oltre ad attendere i finanziamenti promessi, auspica che l’Europa rafforzi il pattugliamento nel Mediterraneo (ora preoccupano anche le rotte turca e libanese). Se il blocco navale più volte promesso in campagna elettorale è una chimera irrealizzabile, Palazzo Chigi si attende almeno maggior attenzione di Bruxelles agli hotspot in Africa e Medio Oriente.

(Unioneonline/L)

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