Nuovi sconvolgenti particolari emergono dalle indagini sulla morte di Alessandra Matteuzzi, la donna uccisa a Bologna il 23 agosto dal compagno Giovanni Padovani

La donna aveva infatti sporto denuncia contro l’uomo, il 29 luglio, presentandosi ai carabinieri per mettere nero su bianco la persecuzione cui Padovani la sottoponeva.

Tra i dettagli messi a verbale, anche la pretesa del compagno di avere un video ogni dieci minuti, da inviare su Whatsapp e dove fosse ben visibile l'orario e il luogo in cui la donna si trovava.

Non solo: se Alessandra non rispondeva alle telefonate, ha raccontato lei stessa ai carabinieri, o se il video tardava arrivavano scenate, perché Padovani sospettava bugie e tradimenti. 

Ma nuovi e atroci dettagli emergono anche dalle indagini sulla dinamica dell’omicidio. Secondo i racconti dei testimoni, infatti, il giorno del delitto il 27enne avrebbe continuato a "percuotere la vittima giungendo finanche a prendere una panca in ferro battuto presente sotto l'atrio scagliandogliela contro”

In queste ore, mentre il ministro della Giustizia Cartabia ha avviato accertamenti, il gip del Tribunale di Bologna ha convalidato l'arresto di Padovani, disponendo per lui la custodia in carcere.

(Unioneonline/l.f.)

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