Alberto Genovese, l'ex imprenditore del web condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per due casi di violenza sessuale con uso di droghe su due modelle, dovrà restare in carcere.

Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Milano respingendo l'istanza della difesa di affidamento terapeutico. 

Genovese era tornato in cella a febbraio dopo un periodo di detenzione domiciliare in un clinica durante il quale si era anche sposato. A maggio i giudici avevano affidato all'équipe psichiatrica del carcere di Bollate il compito di «osservare» il detenuto per stabilire se potesse affrontare all’esterno il percorso terapeutico delineato dai suoi difensori.

Genovese, a cui restano da scontare meno di quattro anni, nelle prossime settimane dovrà affrontare una nuova udienza preliminare sul filone bis delle indagini. La procura di Milano ha infatti chiesto per lui un altro processo per 7 violenze sessuali aggravate e di gruppo, una tentata violenza sessuale, detenzione di materiale pedo-pornografico (un archivio, denominato 'La Bibbia 3.0', con fotografie e video di minorenni nude e files con atti sessuali compiuti da pre-adolescenti) e intralcio alla giustizia. Reati commessi tra Milano, Ibiza e Formentera.

Anche questo procedimento, come quello già concluso, coinvolge la sua fidanzata di quel periodo, Sarah Borruso (condannata a 2 anni e 5 mesi per l'episodio di Ibiza), a cui vengono contestate due violenze, e poi l'ex socio di Genovese, Daniele Leali, che deve rispondere di cessione di droga.

(Unioneonline/v.l.)

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