E' crollato dopo un interrogatorio durato tutta la notte e il pm Alessandro Gobbis della procura di Milano ha convalidato il fermo questa mattina. Fabrizio Serpi, 42 anni, è accusato dell'omicidio di Carlos Guerra Susaya, cittadino peruviano ritrovato con la testa fracassata nel suo appartamento di viale Tibaldi il 31 dicembre scorso.

L'assassino è maturato in un contesto di profondo degrado e disagio. Serpi, originario di Oristano, era sbarcato a Milano nel 1989 e da anni viveva tra dormitori, pensioni della Caritas e baracche varie, rimediando sporadicamente qualche lavoretto come trasportatore o idraulico.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile di Milano, il pomeriggio del 30 dicembre 2012 avrebbe colpito con un martello il peruviano Carlos Guerra Susaya al termine di una lite scoppiata per una prestazione sessuale. La vittima, infatti, sebbene avesse un lavoro come badante, arrotondava sostituendosi come travestito in zona Ripamonti, poco distante dal suo appartamento in viale Tibaldi 8 dove è stato ucciso.

Serpi era diventato un cliente abituale di Susaya ma quella notte, l'ultimo incontro tra i due è sfociato prima nel litigio poi nella tragedia.

A incastrare Serpi è stato il cellulare del peruviano, che ha portato via dopo l'omicidio assieme ai 20 euro già consegnati per pagare il rapporto. Gli investigatori hanno trovato il telefono nella disponibilità di una persona nel mese di marzo e ricostruendo il percorso fatto e il traffico telefonico registrato fino a quel momento, sono risaliti al sospetto. Durante l'interrogatorio Serpi prima ha dichiarato di aver trovato per caso il cellulare e poi di averlo ricevuto da una terza persona. Versioni poi smentite dalla sua ammissione di colpevolezza.
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