Possono tirare un sospiro di sollievo gli abitanti di Domusnovas che fin dal 20 gennaio si trovavano a fare i conti con i problemi di non potabilità dell'acqua distribuita dalle condotte cittadine.

Gli ultimi referti delle analisi sui campionamenti eseguiti dalla Asl del Sulcis hanno confermato che l'acqua risulta nuovamente idonea al consumo.

Pertanto l'amministrazione comunale ha potuto immediatamente revocare l'ordinanza di divieto di consumo emessa il 27 gennaio. Giocoforza, è stato subito dismesso anche il servizio sostitutivo di autobotte che era stato attivato a partire dal 31 gennaio con anche la distribuzione a domicilio (da parte della protezione civile Adavd) per i nuclei familiari impossibilitati a raggiungere le postazioni dell'automezzo. Una buona notizia, dunque, per il sistema idrico gestito in autonomia (uno degli unici nell'Isola) dalla partecipata comunale Domusacqua.

Una buona nuova che però solo in parte mitiga la situazione di apprensione che si è creata a causa della recente sentenza del Consiglio di Stato che ha disposto il passaggio della gestione del sistema  fognario domusnovese ad Abbanoa e l'oneroso smaltimento dei reflui (la stima delle spese è di 180mila euro all'anno) nel depuratore consortile di Iglesias.

Una situazione ancora tutta in divenire che porterà ad una gestione autonoma-pubblica del servizio idrico integrato nel paese delle grotte.

Il problema della torbidità, come sempre anche nel recente passato, si era verificato in conseguenza di precipitazioni forti e continue. Nel periodo tra il marzo 2019 e il giugno 2020 si toccò l'apice dei disagi con ben 15 mesi continuativi di non potabilità.   

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