Due anni, due mesi e 20 giorni di reclusione.

Ieri in tribunale a Sassari la condanna, pronunciata dal giudice Paolo Bulla, per un 32enne ritenuto responsabile di furto in abitazione aggravato dalla violenza sulle cose. Perché l'uomo, nel gennaio 2020, aveva divelto il portoncino d'ingresso di una casa del capoluogo turritano con lo scopo di rubare.

Ma nel tentativo d'effrazione aveva spaccato un vetro ferendosi con le schegge e perdendo poi sangue all'interno dell'immobile. In particolare su un maglioncino e un canovaccio della cucina, lasciando delle tracce ematiche in seguito raccolte, nel corso delle indagini, dai Ris di Cagliari.

Dalle analisi di laboratorio è emerso il profilo dell'imputato già peraltro coinvolto in reati simili. Il pm Antonio Pala aveva chiesto 2 anni e 8 mesi di reclusione mentre l'avvocato difensore, Andrea Piroddi, ha provato a mettere in discussione la correttezza degli esami sul sangue, anche in considerazione dei mesi trascorsi tra il prelievo e l'analisi.

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