Le borgate di Caniga e La Landrigga, a pochi km da Sassari, protestano contro l'amministrazione comunale. Lo fanno prima con una lettera aperta in cui si definiscono «ignorate e abbandonate», e poi ritrovandosi, ieri sera, davanti alla chiesa Maria Ausiliatrice.

A scatenare la levata di scudi quello che viene bollato come l'ennesimo diniego del Comune alle proposte per ravvivare le due frazioni sassaresi. In ultimo l'idea, protocollata e inviata alle sedi competenti, di poter usufruire dei locali dismessi della scuola di La Landrigga, chiusa da due anni, per scopi ricreativi, di cura e manutenzione. Iniziativa a cui il consiglio d'Istituto del primo circolo aveva dato parere positivo salvo essere smentito dal “niet” categorico dell'amministrazione.

«Ho trovato inopportuno- spiega l'assessora al Patrimonio Rosanna Arru- il pronunciamento della scuola». E sul “no” al progetto afferma «che non esiste accanimento contro l'associazione San Domenico Caniga. I locali verranno assegnati più avanti con una manifestazione d'interesse».

Intanto però il tempo scorre e i residenti delle borgate si sentono esclusi. «I bambini, gli anziani, i diversamente abili - scrivono nella lettera indirizzata a sindaco e giunta - non hanno trovato risposta nell’amministrazione troppo occupata col centro della città, ma all’interno del proprio bagaglio aggregativo, associativo-culturale che purtroppo viene sempre più ostacolato anziché promosso da chi dovrebbe attuare la politica della sussidarietà e imparzialità».

Ci si arrangia nel frattempo in qualche modo coi locali della chiesa per le attività di intrattenimento e ginniche, installando poi gli alberi di Natale nei parchi ma la delusione è tanta. «

Avevamo presentato un progetto per un centro sociale-culturale - dicono Anna Cherchi e Dora Quaranta, rispettivamente presidente e socia della San Domenico - che prevedeva un incontro intergenerazionale tra bambini e anziani». Ma, per il momento, non se ne parla.

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