Sennori urlerà il suo “no” ai femminicidi e alla violenza di genere con una catena umana.

Sarà una giornata di riflessione quella in programma domani, 25 novembre, organizzata dal Comune in collaborazione con le ragazze e i ragazzi del Servizio civile, l'associazione culturale "Il Lentischio”, la cooperativa Comes, le associazioni di volontariato Avis, Cfu Sennori, Fondazione Veronesi Sennori, Airc Sennori, intitolata “Almeno un cuore”.

Il primo appuntamento è alle 10:30 alla passeggiata “La Scala”, dove sarà inaugurata l’opera “Le mattonelle di Dina e Antonella” e si creerà una catena umana, con le persone invitate a partecipare indossando qualcosa di rosso, e portando con sé un gomitolo di lana, un palloncino e un cartello con cui celebrare la giornata contro la violenza sulle donne.

Alle ore 12, in via Farina, verrà inaugurata “Via delle Donne”, con pannelli affissi alle facciate dei palazzi per rievocare testi scritti da donne o che parlano di donne e a loro dedicati.

In serata, alle 20:30, al Centro culturale di via Farina, sarà proiettato un film sulle difficoltà che devono affrontare le donne per farsi strada nella vita.

«L’Amministrazione comunale non manca mai all’appuntamento del 25 novembre, e negli anni ne ha fatto un simbolo di tutte le iniziative che intraprende nell’arco dell’intero anno a sostegno delle donne e per denunciare e combattere le sopraffazioni e la violenza di genere», dichiara la vicesindaco e assessora alla Cultura, Elena Cornalis. «Insieme ai colleghi uomini supportiamo diverse iniziative che facciano “rumore” tutto l'anno, per tenere accesi i riflettori su questa enorme piaga e dare voce a chi la voce non l'ha più per gridare no. È compito delle istituzioni - conclude Elena Cornalis - essere presenti con atti volti a debellare il fenomeno della violenza di genere. Anche per questo con l’assessora alla Pubblica Istruzione e i ragazzi del Servizio civile siamo entrati nelle scuole per invitare tutte le alunne e gli alunni dell'Istituto comprensivo di Sennori a partecipare. È proprio dai più piccoli che deve iniziare l’educazione al rispetto, alla non possessività, alla non violenza. E non dobbiamo dimenticare che il nostro paese ha una vittima scampata a un femminicidio, Piera Muresu. Anche quest’anno Piera parteciperà alle iniziative testimoniando la sua esperienza, l’esperienza di una delle poche donne che si sono salvate da un femminicidio».

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