A tre giorni dalla tragedia dell’appartamento di via Diaz, in cui una donna di 77 anni, Paola Dessole, è stata azzannata e uccisa dal pitbull del figlio, a Sassari è stato convocato un tavolo tecnico urgente per fare il punto sull'emergenza "razze canine problematiche". Per l'ordine dei veterinari delle due province del nord Sardegna, per il servizio veterinario della Asl e per la Polizia municipale di Sassari la situazione non è così allarmante come l'ha descritta il sottosegretario al Welfare Francesca Martini, in un'intervista apparsa sul Corriere della Sera. "La Sardegna - è stato spiegato - è all'avanguardia sia nella lotta al randagismo, sia nel monitoraggio delle razze considerate pericolose". La città di Sassari nel 1999 è stata la prima nell'isola e tra le prime in Italia a partire con l'inserimento del microcip sottocute ai cani. 

IL MONITORAGGIO Sono 150 i cani con indole pericolosa registrati in città negli ultimi cinque anni, a fronte di 17 mila cani censiti. Un dato curioso nella lotta al randagismo arriva da Olbia dove, grazie a un accordo tra la Lida e un'associazione canina tedesca, negli ultimi quattro anni, 1.500 cani randagi sono partiti dalla Gallura per la Germania dove sono adottati da altrettante famiglie tedesche. Avrà quasi certamente un destino diverso Big, il pitbull di tre anni e mezzo che ha azzannato e ucciso Paola Dessole. I titolari del canile "Alta Nurra" di Porto Torres non riescono a gestirlo per la sua indole feroce e avrebbero già chiesto al Tribunale di Sassari che gli venga revocata la custodia.
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