Chi ne caldeggia la beatificazione ne parla come di un santo già in terra: «Per avere creato piccoli ospedali e scuole nel cuore dell'Africa, e per la sua tragica fine, da martire: trucidato da un miliziano del dittatore ugandese Idi Amin».

È padre Silvio Serri, il missionario dell'ordine dei Comboniani ucciso l'11 luglio del 1979, a Obongi in Uganda, e di cui a distanza di 12 anni dalla prima proposta si sono perse le tracce della causa di beatificazione.

Nato nel 1933 a Ussana da genitori monserratini, Silvio Serri ha dedicato interamente la sua vita ai più indifesi. "L'uomo dà una sola parola": così era considerato il religioso in Uganda, in una delle zone più povere e insicure della Terra, dove ha operato per 18 anni e dove il piombo del fucile di un miliziano del dittatore Idi Amin ha posto fine alla sua vita.
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