Sandro Arzu si è tolto la vita nel carcere di Uta
Era stato arrestato lo scorso 26 maggio a Cagliari, accusato dell’omicidio di Beniamino Marongiu, dopo due anni di latitanzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una vita intera a entrare e uscire dall'ombra. Una vita fatta a pezzi. E ora Sandro Arzu, l’arzanese cinquantaseienne arrestato alla fine di maggio a Cagliari, dove si era rifatto una vita dopo aver inscenato il suo omicidio, ha scelto di uscire di scena togliendosi la vita in carcere a Uta. Lo ha fatto stanotte, inutile l’intervento dei medici che, allertati dagli agenti della Polizia Penitenziaria, hanno cercato a lungo di rianimarlo.
Arrestato dopo essere sparito per due anni, dall'8 marzo 2023, Arzu era accusato dell’omicidio di Beniamino Marongiu, avvenuto lo scorso luglio ad Arzana, nel centro del paese.
Ma la vita criminale di Sandro Arzu inizia la sera di Santo Stefano del 1990 in via Sardegna sempre nel paese ogliastrino: un giovane meccanico, Bruno Ferrai, viene ucciso a colpi di pistola tra la gente che passeggia.
Le carte processuali scritte dalla Corte d'assise a Lanusei forniranno colpevoli e movente: i fratelli Sandro e Luca Arzu, 21 e 19 anni, sparano a Ferrai perché lo ritengono il killer del padre, Pietro Arzu, macellaio laborioso e senza macchia assassinato mentre in auto risaliva la strada di Orgiolaonniga, che collega Arzana alla provinciale Villagrande-Tortolì. Sandro Arzu viene condannato a 26 anni di carcere.
Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, esprime «sgomento e dolore» per l’accaduto e «vicinanza» ai familiari per il «tragico epilogo». La Garante dei detenuti Irene Testa sottolinea che si tratta dell’ennesimo suicidio nel carcere di Uta.
(Unioneonline)