Quattrocentottanta chilometri e 6000 metri di dislivello in tre giorni. Cinque ragazzi con le loro bici da strada hanno fatto il giro della Corsica. L’iniziativa è stata di Gian Luigi Moi, residente a Sinnai. Con Moi, tesserato col "Crossbike Sinnai", Davide Pes e Matteo Gregorio, della stessa società sinnaese, Gian Michele Sau della Sardinia Mtb e Daniele Lai dell’Esercito. “L’ idea di preparare il tour della Corsica in bici da corsa - dice Moi - nasce da un’esperienza di alcuni anni fa quando per prepararmi ad affrontare la famosa Rampilonga in Trentino alo Adige, una classica gran fondo poi in seguito divenuta Marathon Val di Fassa Bike da me conclusa sette anni consecutivi, decisi di andare ogni anno in Corsica ad allenarmi. Di solito con qualche amico e a volte con mio fratello che mi seguiva in macchina. Ricordavo bene le salite percorse sia su strada che in mountain bike, in particolare la zona del monte Cinto che si trova nella regione nord-ovest dell'isola, nel dipartimento della Corsica settentrionale, raggiungibile da Asco e Calacuccia. Ho deciso così di ritornarci con un gruppo di amici. Abbiamo iniziato l’anno scorso con cinque amici di cui uno in moto. Quest’anno ho proposto nuovamente il giro della Corsica con delle varianti più impegnative con salite più lunghe. Lasciate le macchine a Santa Teresa Gallura e sveglia alle 6 per imbarcarci. Alle 8 arrivo a Bonifacio ed ecco che ha avuto inizio il nostro bikepacking, il viaggio in bicicletta in tre tappe”.

Primo giorno: Bonifacio - Golfo di Sagone km 155 con 2350 dislivello positivo; secondo giorno golfo di Sagone-Bastia km 175 con 2315 dislivello positivo e terzo giorno Lucciana-Bonifacio 158 dislivello con 1110 con dislivello positivo. “Tutti i giorni sveglia alle 6 con arrivo di tappa verso le 19 con varie pause per mangiare un piatto di pasta ed ammirare i paesaggi lato mare ed interno. Il primo e secondo giorno le salite più impegnative. Una di queste lunga 21 chilometri senza riposo con pendenze dal 7 al 18 per centro. Un’altra di 20 chilometri dentro la foresta di Aitone ad Evisa con abeti secolari alti più di 30 metri per poi raggiungere la vetta Col di Verghju a 1477 metri di altitudine. Per l’anno prossimo - chiude Moi - ho già in programma un altro percorso ricco di salite”.  

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