Capo San Lorenzo: i sub della Marina recuperano e fanno esplodere un ordigno bellico
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Un ordigno di grosse dimensioni, risalente alla Seconda guerra mondiale, è stato recuperato dai sommozzatori della Marina militare nei fondali del mare di Capo San Lorenzo.
Quindi è stato fatto esplodere.
Si tratterebbe di una bomba finita in acqua durante i bombardamenti degli anni Quaranta: uno dei tanti finiti sui fondali del mare di Sardegna.
Era stato notato dai motopesca da giorni, ma per il recupero si sono attese condizioni ambientali ottimali.
Sono intervenuti i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comsubin, distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (SDAI) di Cagliari.
"Ci siamo immersi - spiegano gli operatori - a una profondità di 20 metri e aa una distanza dalla costa di 2,5 miglia nautiche", ha spiegato in una nota il Tenente di Vascello Gabriele Paparo, Capo del Nucleo SDAI di Cagliari, aggiungendo: "Abbiamo quindi identificato l'oggetto come una bomba d'aereo da 1.000 libbre risalente all'ultimo conflitto mondiale. Abbiamo provveduto quindi ad imbragare la bomba, a rimuoverla dal punto in cui era stata depositata e a rimorchiarla fino a raggiungere una zona in alto mare individuata dall'autorità marittima. Lì è stata effettuata un'ultima immersione per portare a termine la distruzione dell'ordigno, secondo le consolidate precauzioni tese a preservare l'ecosistema marino".
(Unioneonline/l.f.)
In collaborazione con Antonio Serreli
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