Non solo la Nato con la Noble Jump. Appena finita la Mare Aperto, è iniziata ieri l’ennesima gigantesca esercitazione militare in Sardegna.

Joint Stars 2023 è l’esercitazione nazionale più importante della Difesa, diretta e pianificata dal Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi): impegnati più di 4mila uomini e donne e circa 900 tra mezzi aerei, terrestri e navali. Si esercitano all’aeroporto di Decimomannu, nei poligoni di Teulada e Quirra e nelle zone marittime antistanti.

Il tutto mentre la Nato sta mobilitando 1.500 uomini e simulando la risposta a un attacco a un Paese alleato.

In questa prima fase di Joint Stars, che durerà fino al 14 maggio, sono coinvolti Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Carabinieri, Guardia di Finanza, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Croce Rossa Italiana e Capitaneria di Porto.

A Decimomannu ad esempio sarà simulato il rientro in atmosfera terrestre dei resti di un razzo impiegato per immettere satelliti in orbita, con tanto di intervento sul luogo dell’impatto per svolgere l’analisi e la decontaminazione dell’area.

Sempre a Decimomannu saranno pattugliate le acque antistanti Cagliari per un’attività di contrasto al contrabbando in mare, che vedrà l’impiego del pattugliatore multiruolo “Monte Sperone” e di un Atr-72. Verrà inoltre simulato, a 15 miglia nautiche dalla costa, l’avvistamento di alcuni barconi di migranti in condizioni di stabilità precaria, uno dei quali si capovolgerà. Motovedette veloci della Guardia Costiera e delle Fiamme Gialle, con a bordo team sanitari della Cri, avvieranno le ricerche e il soccorso dei naufraghi. Previsto anche l'intervento di elicotteri dell'Aeronautica Militare, che effettueranno le evacuazioni mediche.

E ancora, posti medici avanzati della Croce Rossa per soccorrere i feriti, gestione sfollati, cyber operation, evacuazione profughi, check point per fronteggiare traffici illeciti anche via terra e scandagliamento dei mari da parte di assetti navali specializzati.

Ma anche Noble Jump, come l’esercitazione Nato, «verte su una risposta militare interforze e multinazionale in aderenza all’articolo 5 della Nato, che stabilisce il principio di difesa in caso di aggressione a un Paese alleato».

«Si tratterà – annunciava la Difesa - di un’esercitazione multi-dominio che vedrà le Forze Armate italiane addestrarsi nella difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, nella sicurezza cibernetica e spaziale, nella difesa da contaminazione chimica, biologica, radiologica o nucleare e nel contrasto alle minacce derivanti dalle tecnologie emergenti, sempre più spesso utilizzate nella fabbricazione di droni sottomarini o aerei».

L’esercitazione è suddivisa in due fasi, la seconda si concluderà il 26 maggio.

(Unioneonline/L)

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