Arrivano da ogni parte del mondo i 14 ragazzi e ragazze del progetto Intercultura che oggi hanno vissuto una intensa mattinata di laboratori all'Istituto Agrario di Villacidro.

Sette di loro sono atterrati in Sardegna il 18 marzo per la settimana di scambio Intercultura, che consente di visitare una Regione italiana diversa da quella scelta per lo studio. Resteranno sull'isola fino al 25. Hanno fra i 15 e i 18 anni e hanno aderito con entusiasmo al programma della settimana di scambio.

Saymi è arrivata dalla Thailandia a settembre, è ospite per un anno a Como, Ximena arriva da Città del Messico, “contiamo 22 milioni di abitanti, qui è molto diverso”, sorride. Poi c'è Kerem, che arriva dalla Turchia, Keitaro dal Giappone: «Mi piace moltissimo cucinare (e mangiare), per questo ho scelto l'Italia e Roma come meta di studio. Devo dire la verità: da questo punto di vista in Sardegna ho trovato il Paradiso».

Benjamin Mathias è argentino, quando gli chiedono quale sia la carne più buona del mondo gli scatta il campanilismo: «Non scherziamo, la carne argentina è la migliore». Poi ci sono Elia, che studia per l'anno di scambio a Trento e arriva dalle Isole Faroe in Danimarca, Neylis che viene dal Cile “del nord” e Daria dalla Russia.

La loro esperienza in Sardegna è più di una vacanza in una terra dal volto antico e a misura d'uomo, è una immersione totale in cui confrontarsi con gli studenti degli istituti professionali “A. Volta” di Villacidro, Arbus (lunedì i ragazzi sono stati ospiti dell'Istituto Alberghiero) e l'Istituto Tecnico di Guspini, che visiteranno venerdì, ma anche con i ragazzi e le ragazze che da settembre, grazie al centro locale Intercultura Guspini – Medio Campidano, sono ospiti dallo scorso autunno nei nostri Comuni.

Anche loro non hanno dubbi, quando gli si chiede cosa amano e cosa ricorderanno in particolare della Sardegna rispondono in coro: «Il cibo».

La dirigente scolastica, Mariella Vacca, ha dato il benvenuto agli ospiti internazionali insieme al sindaco di Villacidro Federico Sollai. «Stupisce in particolare la padronanza della nostra lingua di questi giovani, l'entusiasmo e la voglia di interagire con il mondo esterno. Siamo felici che abbiano scelto la nostra terra, e che possano conoscere l'ospitalità sarda» concordano.

Nella mattinata, studenti e studentesse dell'agrario hanno insegnato ai loro ospiti come fare le talee di rosmarino e hanno guidato i coetanei fra le serre e nelle sale di coltura idroponica (senza terra), vinificazione e chimica, dove si sono cimentati nella realizzazione di saponette all'olio di oliva.

«I programmi Intercultura dedicati alle scuole prevedono anche delle borse di studio per studenti meritevoli. Ci auguriamo che si possa programmare fin dall'inizio dell'anno scolastico, anche nelle scuole del nostro territorio, una esperienza di scambi» si augura Marina Manca, volontaria Intercultura responsabile per l'ospitalità.

«Dopo una pausa forzata di due anni, siamo davvero felici di organizzare questa settimana di scambio. È un modo non solo per gli studenti, ma per tutta la comunità – famiglie, scuole e istituzioni – per aprire i nostri orizzonti e conoscere culture diverse» conclude Alessandra Piredda, presidente della sede Intercultura Guspini – Medio Campidano.

Michela Meloni

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