«Il paziente è in ipertermia, in stato di incoscienza».

I medici del Pronto soccorso di San Gavino mercoledì sera hanno immediatamente capito la gravità delle condizioni di Giuseppe Orioni, 64 anni, recuperato dai volontari del 118 in una strada di Sanluri, e hanno disposto il trasferimento nel reparto di Rianimazione del Santissima Trinità di Cagliari.

Per l'uomo, che da anni viveva ai margini della società, in un casolare occupato abusivamente all'interno del campo sportivo di Sanluri, non c'è stato niente da fare: è morto ieri mattina senza riprendere più conoscenza. Secondo i medici, il malore causato dal caldo di questi giorni alla fine gli è stato fatale.

Da diversi anni, l'uomo di giorno viveva nella strada, di notte aveva trovato rifugio nell'ex biglietteria del campo sportivo San Martino. Un piccolo locale, dove lo spazio era quasi interamente occupato da una rete e un materasso, donati da chi lo aveva visto dormire per terra. Un chiodo al muro per appendere una busta con il cibo che riusciva a recuperare e la bottiglietta d'acqua che riempiva nelle fontane pubbliche.

Sarebbe morto nella strada, dove è sempre vissuto, se una persona passandogli accanto non si fosse fermata a salutarlo. Si è accorta subito che stava molto male. Non parlava. Non riusciva ad alzarsi per arrivare sotto l'ombra di un vicino albero, il tempo necessario per l'arrivo dei soccorsi. Purtroppo inutili.

Santina Ravì

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