La storia dei tre ragazzi venuti da Livigno
"L'albergo ha chiuso a causa delle restrizioni sul Coronavirus e ci hanno licenziato"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oggi è stato chiarito il caso dei tre ragazzi arrivati da Livigno, di cui il Comune non sapeva nulla.
I ragazzi hanno raccontato la loro storia, iniziata con il viaggio del 14 marzo: "Eravamo a Livigno per lavoro, ma dopo il decreto del 9 Marzo siamo stati licenziati. A Livigno non avevamo una casa, né contratto d’affitto, perché vitto e alloggio erano inclusi nel contratto lavorativo". Hanno raccontato il loro dramma: "Non solo abbiamo perso il lavoro, ma è successo in un momento tragico per l’Italia, e per noi è stata una corsa ai bagagli, al biglietto e a trovare un modo per tornare".
La necessità di tornare nel luogo di residenza è stata impellente per i ragazzi che dichiarano: "Abbiamo fatto più di 600km da Livigno a Livorno e non abbiamo subito nessun controllo, i primi controlli li abbiamo avuti al porto di Livorno, poi siamo sbarcati ad Olbia e anche lì ci hanno controllato". Anche se dal comune, dopo 5 giorni, hanno saputo della presenza dei ragazzi, gli stessi hanno fatto tutto in regola e per tempo. "Abbiamo compilato il modulo online e l’abbiamo inviato alla Regione, nel modulo non solo veniva comunicato che saremmo arrivati ma anche dove avremmo alloggiato, abbiamo comunicato il nostro arrivo anche alle autorità locali e ai nostri medici di base".
I controlli non son finiti: "Ci hanno fermati anche a Santadi e hanno verificato tutto, avevamo tutti i documenti in regola". La scelta di andare lungo la costa è stata dettata dall’altruismo, dicono i ragazzi, "sappiamo che questo virus è pericoloso e che si può diffondere anche essendo asintomatici, noi stiamo bene, ma per evitare problemi alle nostre famiglie e alla nostra comunità abbiamo deciso di rimanere in quarantena qui, distanti da tutti".
Nel frattempo in questi giorni gli agenti del Corpo Forestale proseguono i controlli nelle campagne e nelle zone costiere per vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza per l'emergenza coronavirus. Ieri il corpo forestale della stazione di Guspini, in soli 30 minuti, hanno fermato a Torre dei Corsari oltre 20 automobilisti – nessun denunciato - ma sono partite le verifiche sulle motivazioni delle autocertificazioni. Continuano i controlli, non solo a chi circola a piedi o in auto ma anche alle imbarcazioni: ieri alle 20 è stato controllato un pescatore che si trovava a Gutturu e Flumini.
Non tutti sono d’accordo sulla situazione costiera di Arbus, questo è il caso di una guardia giurata di un condominio di Torre dei Corsari che, alla guida della sua automobile mentre registrava un video alle 7 del mattino, in contrapposizione ai dati della forestale e delle altre autorità, voleva domostrare che “a Torre non ci sono turisti”.
Gianluigi Deidda
Johanne Cesarano