Sono arrivati a Guspini alle nove dal mattino percorrendo i sentieri di Santa Barbara. «Siamo partiti da Piscinas – dice la guida Matteo Casula di Muravera – con una comitiva di camminatori provenienti da varie parti dell’Italia».

Con la guida c’erano Giorgio Seronello e Luigina Renzi Genova, Moreno Belletti Bologna, Sonia Favruzzo Venezia, Filippo Perna Napoli, Daniela Capecchi Pistoia, Giorgio Croce Firenze, Marika Sacchi Reggio Emilia, Alessio Bixio Genova. Il gruppo è arrivato a Guspini camminando nei sentieri che i minatori e le cernitrici percorrevano per andare al lavoro.

A Guspini il gruppo si è fermato in via Marconi osservando i luoghi dove i minatori nel secolo scorso aspettavano il pullman che li portava al lavoro in miniera.

«Abbiamo conosciuto attraverso il cammino il connubio con la storia, non solo nella strada ma anche nella cultura del luogo. Abbiamo osservato tanti luoghi in stato di abbandono da recuperare. Osservando i resti delle costruzioni delle case e degli edifici minerari abbiamo avuto una sorta di nostalgia per non averli conosciuti nel pieno della loro vitalità. Non sapevo che in Sardegna esistessero questi luoghi, la mia conoscenza era limitata solo alle zone costiere e residenze turistiche, non avremmo mai immaginato che all’interno esistessero dei luoghi cosi affascinati e ricchi di storia umana».

Il gruppo ha attraversato il paese percorrendo Via Carducci, via Asproni, via Giovanni Antonio Sanna per arrivare al vecchio acquedotto e percorrere su mori de Luzziferu per arrivare a Arbus. Il gruppo, durante il viaggio, ha camminato nei vecchi stradelli e percorsi ferroviari abbandonati.

Un itinerario storico, culturale e religioso nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna lungo gli antichi cammini minerari del sud ovest della Sardegna dedicato a Santa Barbara, protettrice di chiunque scavi gallerie nella roccia.

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