La colonia marina di Funtanazza è un edificio storico da tutelare. Gli unici interventi ammissibili: quelli conservativi, cioè la semplice ristrutturazione dell'edificio esistente. Lo sostiene la Sovrintendenza ai beni archeologici, belle arti e paesaggio, che per conto del Ministero ha avviato il procedimento per vincolare l'edificio costruito in riva al mare della costa di Arbus negli anni '50.

La procedura

L'iter burocratico durerà sei mesi: al termine dell'istruttoria, il Ministero prenderà una decisione finale. Ma già l'avvio della pratica comporta effetti immediati: nella nota firmata dalla responsabile del procedimento Antonella Sanna e dalla soprintendente Maura Picciau, spedita l'11 agosto scorso alle parti interessate (i proprietari dell'immobile, la società "Riva di Scivu" dell'ex governatore del Pd Renato Soru, e il Comune di Arbus), si specifica che è vietata «la distruzione e il danneggiamento» di una struttura considerata di grande pregio. E di fatto blocca (per ora soltanto per sei mesi, ma in prospettiva per sempre) ogni progetto di recupero che preveda la demolizione anche di una sola pietra dell'ex colonia marina ridotta a un rudere da una ventina di anni.

Progetto bocciato

Percorribile soltanto la ristrutturazione dello stabile, un po' come è accaduto per l'hotel "Le Dune" di Piscinas. Resterà chiuso con il timbro "irricevibile" nei cassetti del Municipio di Arbus il progetto presentato da Soru e bocciato dal Suape, che prevede la demolizione di un piano dello stabile, la realizzazione di un centro benessere al posto delle piscine di acqua salata e la trasformazione dell'edificio in un resort, già bocciato dal Suape un mese fa in assenza di un piano urbanistico e di un piano particolareggiato ad hoc e di un parere positivo della stessa sovrintendenza e del Parco geominerario, interessati a tutelare un bene unico nella storia dell'architettura del Dopoguerra.

Il pregio

Lo spiega chiaramente la nota della Sovrintendenza: «La colonia marina destinata a ospitare per le vacanze estive i figli dei minatori di Montevecchio, costituisce un elemento essenziale dell'architettura mineraria che caratterizza il territorio di Arbus». Il collegamento storico, datato anni 50, si rifà alle analoghe iniziative promosse dalla Olivetti a Ivrea e dalla Fiat che realizzò colonie marine e montane sulla costa toscana e sulle Alpi. «Il progetto Funtanazza - si legge ancora nel documento - è firmato dall'ingegnere viareggino Mario Gucci ed è l'unico esempio di colonia marina sopravvissuto (a Porto Paglietto, Portoscuso, un edificio analogo fu demolito negli anni '70)».

La storia

La Sovrintendenza ricorda l'importanza storica dell'edificio, legata anche al fatto che a quell'epoca le floride società minerarie in questo modo in un certo senso dividevano gli utili con gli operai, fornendo servizi di carattere sociale come le colonie per bambini: «A Funtanazza dal 1956 al 1983 vennero ospitati tre turni di duecento ragazzini per ogni estate». Da qui l'importanza per la memoria storica di un paese ancora legato a filo doppio con il passato minerario: «La colonia è da tutelare come i pozzi, i villaggi operai, le palazzine delle direzione, e l'ospedale di Montevecchio e Ingurtosu».

La società "Riva di Scivu" ha 80 giorni di tempo per presentare memorie e documenti per cercare di impedire che Funtanazza sia vincolata come bene di particolare interesse storico e artistico. Tra cinque mesi la decisione finale del Ministero, ma la strada verso la tutela integrale del bene appare ormai tracciata.

Paolo Carta

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