Adesso l’obiettivo è andare a Roma. «Tutti insieme». Arriva da Aquileia – una delle capitali dell’Impero romano, il bollino dell’Unesco come plus valore territoriale – l’appello contro la speculazione energetica. Alla fine il Friuli Venezia Giulia come la Sardegna.

«E come il resto d’Italia, lo stesso pericoloso assalto delle rinnovabili», dice il sindaco Emanuele Zorino, uno dei portavoce del Coordinamento nazionale contro il business di pale e pannelli. Al momento sono dieci i Comuni sardi che hanno aderito, ma è partita la campagna per allargare il più possibile la partecipazione.

Le fasce tricolori puntano al massimo risultato. «È ora di trattare direttamente con il Governo per difendere paesaggio e ambiente. Per questo stiamo organizzando una delegazione con un sindaco in rappresentanza di ogni regione», spiega Zorino. In Sardegna il referente è Pasquale Mereu, primo cittadino di Orgosolo, uno dei padri della Pratobello, e la certezza che «spostare il confronto su scala nazionale può essere la soluzione per provare a risolvere l’emergenza», è la posizione confermata in questi giorni. Non fosse altro che «intere comunità rischiano di essere cancellate».

Per ora sono quindici su venti le regioni coperte da un delegato, mentre si guarda alla premier Meloni e al ministero Pichetto Fratin per provare a correggere il decreto Draghi, il punto zero di tutto l’assalto.

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