Del mercato estivo di San Pantaleo rimarrà solo il nome: il Tar Sardegna ha respinto i ricorsi presentati dai commercianti ambulanti che, da oltre vent’anni, allestivano i banchi nel borgo olbiese, contro la decisione del Comune di Olbia di farli traslocare in via Sangallo. Sospeso quest'estate e trasferito nelle vie dove, dal 1995, il sabato si svolge un mercato rionale e quindi idonee a ospitarlo, quello di San Pantaleo rimarrà definitivamente nell'area individuata  dall'amministrazione comunale perché, scrive il TAR, «la disciplina del commercio sulle aree di suolo pubblico è a discrezionalità dell'amministrazione comunale che può scegliere anche eventuali restrizioni, di volta in volta, opportune dal punto di vista viabilistico, urbanistico e architettonico, tenendo conto degli interessi pubblici».

Secondo il tribunale amministrativo, le ragioni che hanno motivato il trasferimento degli stalli «non sono irragionevoli o illogiche». Il Comune aveva giustificato lo spostamento in via Sangallo perché «l'area mercatale di San Pantaleo presenta(va) gravi problemi di sicurezza derivanti dall'alta concentrazione di stalli in una piccola area ad elevata densità turistica che comporta il congestionamento delle vie del piccolo centro e della strada provinciale che attraversa la frazione, con conseguenti difficoltà di accesso per eventuali mezzi di soccorso».

Gli operatori ambulanti si erano appellati al TAR perché contestavano le condizioni di rischio per la pubblica incolumità addotte dall’amministrazione comunale, anche alla luce dell'assenza, in tutti gli anni di attività, di incidenti o di episodi perniciosi, e chiedevano di essere risarciti in ragione della diminuzione dei guadagni derivata dal trasferimento del mercato «in un luogo meno turistico e destinato a servire gli abitanti del luogo». Istanza, anche questa, rigettata dal Tar: «Non risulta provato il pregiudizio sofferto dai ricorrenti per effetto dei provvedimenti» adottati dall'amministrazione comunale. I commercianti ambulanti di San Pantaleo, però, sono intenzionati a non arrendersi: con il sostegno di Ana Ugl, stanno valutando se ricorrere al Consiglio di Stato.

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