La procedura è partita formalmente ed è una pessima notizia per la Gallura, l’Anas ha avviato l’iter per la risoluzione del contratto d’appalto con la Italiana Costruzioni. L’opera interessata è il rifacimento del tratto crollato della Olbia-Tempio, a Monte Pino (disastro del 18 novembre 2013, tre persone decedute).

Anas ha valutato la situazione del cantiere della Sp 38 e ritiene che non vi siano più le condizione per continuare il rapporto con l’impresa che aveva preso in carico l’intervento sulla Olbia Tempio. Italiana Costruzioni sarebbe in forte difficoltà e non ci sarebbero più i presupposti per la prosecuzione del rapporto. Anas ha investito una commissione tecnico legale della questione e sarà l’organismo a decidere sulla risoluzione del contratto. Al di là dell’aspetto strettamente formale, è evidente che il committente dei lavori di ripristino della Olbia Tempio intende individuare un’altra impresa per il cantiere di Monte Pino.

Italiana Costruzioni non avrebbe più i requisiti e la forza finanziaria per sostenere gli impegni assunti. Insomma nel cantiere della Sp 38 tira una brutta aria, aria di fine corsa. Ed è la peggiore notizia che potesse arrivare per la Olbia Tempio. 

La storia della Italiana Costruzione è l’ultimo capitolo di un cantiere disgraziatissimo. I galluresi attendono da dieci anni e quattro mesi il ripristino della Olbia Tempio e ora prende corpo la possibilità, quasi una certezza, di un ulteriore lungo rinvio della consegna dell’opera di competenza Anas. Va anche ricordato, infatti, che, a complicare il quadro, c’è la circostanza del frazionamento dei lavori in due blocchi. Il rifacimento del tratto crollato è in carico ad Anas, la riqualificazione dell’intero tratto della Sp 38 di Monte Pino (e il particolare degli 11 attraversamenti idraulici) è affidato alla Provincia di Sassari).

L’Italiana Costruzioni aveva preso il posto, nel cantiere Anas, della Imp Costruzioni di Carloforte estromessa alla fine del 2018. Peggio di così non poteva andare. Basti pensare che qualche mese fa era stat organizzato un sit in di protesta, l’ennesimo, per chiedere una decisa accelerazione dei lavori (in quella occasione venne anche annunciato un esposto alla Procura di Tempio). Dice il sindaco di Sant’Antonio di Gallura, Carlo Viti: «Adesso attendiamo gli esiti di questa nuova fase, di sicuro questa situazione per noi è un disastro». 

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