Fu probabilmente il 2 novembre 1767 che si svolse per la prima volta a La Maddalena la Commemorazione dei defunti con un prete, il cappellano militare don Michele Demontis, sbarcato nell’isola il precedente 14 ottobre, al seguito della piccola flotta e delle truppe del Re di Sardegna che, manu militari, l’avevano occupata. E ciò dovette avvenire all’aperto, con un altare dal campo, non essendo ancora stata costruita alcuna chiesa. Documenti a tale proposito non ce ne sono ma tutto lascia presupporre che ciò si sia verificato in tale data, avendo il cappellano Demontis il compito, preciso e scritto, di prestare assistenza spirituale tanto alla truppa quanto agli isolani e di amministrar loro i sacramenti. Don Michele Demontis di lì a poco dovette ripartire per Cagliari colpito da malattia.

Ieri come allora, nel pieno rispetto della tradizione maddalenina che vede la comunità civile e quella militare convivere quasi in simbiosi, si sono svolte le celebrazioni del 2 novembre, giornata di Commemorazione dei Defunti. Le celebrazioni sono iniziate nella Piazza Comando, di fronte alla palazzina dell’Ammiragliato, con la deposizione di una corona, previa benedizione del parroco, don Umberto Deriu e lettura della Preghiera del Marinaio, di fronte alla grande ancora dedicata, come dice la targa, «A tutti i marinai caduti sul mare», da parte della vicesindaca Federica Porcu e dal vicecomandante del Presidio Marina Militare di La Maddalena, CF Carlo Balata. A solennizzare la cerimonia era schierato un picchetto armato di militari della Marina. Erano presenti il gonfalone della Città di La Maddalena con due vigili urbani, le associazioni d’arma e combattentistiche (con i loro gonfaloni) e la banda San Domenico Savio che ha suonato Il Silenzio ed altri inni militari.

Un momento della cerimonia dell'ancora dedicata a tutti i marinai caduti sul mare (foto Ronchi)
Un momento della cerimonia dell'ancora dedicata a tutti i marinai caduti sul mare (foto Ronchi)
Un momento della cerimonia dell'ancora dedicata a tutti i marinai caduti sul mare (foto Ronchi)

Successivamente c’è stato il trasferimento presso il Sacrario Militare, nel Civico Cimitero dove, sono stati resi gli onori militari ai caduti in guerra e lì sepolti e dove, previa sempre benedizione sempre del parroco, e di fronte alle stesse autorità e al picchetto armato, è stata posta una corona. Il sacrario militare accogliente tra le altre la tomba del comandante Carlo Avegno il quale, nel settembre 1943, si pose alla testa di un consistente gruppo di marinai e carabinieri che, armi in mano, combatterono contro i Nazi-tedeschi che avevano occupato la piazzaforte, uno dei primi atti della Resistenza italiana. Avegno morì durante i combattimenti ed è medaglia d’oro alla memoria.

Congiuntamente ancora, come da tradizione, le autorità civili e militari sono state successivamente presenti alla Messa, celebrata nello stesso cimitero, con la deposizione finale in un’altra corona presso l’obelisco che ricorda tutti i defunti.

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