La Maddalena: quale destino per le pinete di Caprera?
In corso un imponente taglio di piante “per ragioni di sicurezza”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C’è una domanda che si pongono in molti alla Maddalena ed è quella su quale sarà il destino delle pinete di Caprera, alla luce delle recenti decisioni del Parco Nazionale che sta procedendo, in 3 di queste pinete tra le più belle e più frequentate (Cavalla Marsala, Mille e Stagnali), ad un considerevole taglio dei pini, ben 440 in totale (in parte secchi), per ragioni di sicurezza, ad opera dell’Agenzia Forestas.
La risposta del Parco Nazionale di La Maddalena è che «questo intervento ha l’obiettivo di conservare il più a lungo possibile le pinete di Caprera nel tempo, perché fanno parte del paesaggio e sono ampiamente frequentate dai cittadini, e non di distruggerle. Fare un intervento colturale significa proprio dare, in questo caso ad un bosco artificiale fragile, la possibilità di conservarsi nel tempo e magari riuscire anche a riprodursi naturalmente come è già successo proprio nella Pineta di Stagnali».
Le pinete di Caprera, sebbene alcune secolari e altre più giovani, non sono naturali ma piantate, appunto, dall’uomo. In 3 di queste oggetto di tagli, aveva motivato il Parco Nazionale, esiste una densità eccessiva di alberi, circa 500 piante a ettaro contro le 200 che ci dovrebbero essere. Questo ha comportato, nel tempo, un’eccessiva competizione tra gli alberi stessi, che ha creato una certa instabilità dei soprassuoli, nei quali «gli alberi sono fortemente appressati e in forte competizione per la luce e l’acqua, alberi indeboliti e soggetti a diversi e gravi attacchi parassitari».
Negli ultimi anni, ha precisato la dottoressa Paola Brundu, dell’Ufficio ambiente dell’ente, «si sono verificati seri problemi fitosanitari, in particolare a causa di un insetto, che scava gallerie nel tronco dei pini, rendendoli instabili, col rischio di crollo improvviso».