Innovazione garantita grazie all’accesso a strumenti di finanza alternativa e consulenze ad alta professionalità e a costo zero. Si è svolto ad Olbia, nella sede della Camera di Commercio, l’incontro di presentazione di  finalità, contenuti e linee strategiche di Hub4Fin, il nuovo percorso di accompagnamento alla finanza dedicato alle piccole e medie imprese della Sardegna. Come ha spiegato il presidente Stefano Visconti, la Camera di Commercio di Sassari è capofila dello “Spoke 4 - Finanza e Credito per la transizione digitale della società”, 10 milioni di euro di fondi del Pnrr catturati dall’Università di Sassari, “di cui circa sette destinati a questa progettualità e a disposizione delle imprese che vogliono condividere il metodo di coaching e mentoring per valutare la propria consistenza finanziaria e di idee”.  Un progetto sperimentale, un unicum in ambito nazionale, che vede la collaborazione di tutte le Camere di Commercio coinvolte, le Università di Sassari e Cagliari, insieme al Banco di Sardegna, per affrontare i cambiamenti con una visione strategica e innovativa. ”Attraverso la Camera di Commercio sarà infatti  possibile  - spiega ancora Visconti - dare gambe a idee, nel percorso di innovazione, che difficilmente possono essere finanziate dal sistema bancario tradizionale”. A sottolineare l'occasione per le imprese della Sardegna il project manager Pietro Alù del Consorzio Innexta di Milano, partner nelle azioni operative insieme a SiCamera. “Siamo convinti che le imprese sarde ne coglieranno lo spirito – ha detto - in un momento come questo poter disporre a costo zero di consulenti, elaborare piani di sviluppo che consentano di pianificare scenari futuri, riveste un'enorme rilevanza nella vita aziendale." Il percorso, illustrato da Alu’, parte con la selezione dell’impresa che si è candidata secondo i requisiti richiesti,  affiancata da un coach, scelto dalla stessa impresa da un registro pubblicato sul sito delle Camere di Commercio. “Poi inizia la fase di lavoro con il coach che aiuta a sviluppare il progetto di innovazione – spiega -  alla fine di questa fase, che dura 4 mesi dalla stipula del contratto, avverrà una fase di valutazione intermedia. Se il progetto risulta appetibile tanto da essere portato davanti a fondi di finanziamento alternativo come  minbond, crowfunding, private equity, venture capital, quotazioni in borsa, direct lending, invoice trading, l’impresa viene affiancata da un advisor professionista che si occupa della fase di comunicazione e cerca di portare a terra la fonte di finanziamento richiesta”. L’innovazione può riguardare non solo prodotti ma anche un servizio o un processo di matrice organizzativa. Tra i requisiti dell’impresa un fatturato minimo di 300.000 euro in riferimento all’ultima annualità o 300.000 di media all’interno dell’ultimo triennio; il requisito non conta nel caso delle start- up. “Questo è un vero circuito virtuoso nell’ambito del Pnrr – sottolinea il segretario generale della Camera di Commercio, Pietro Esposito – le imprese che hanno un progetto innovativo scelgono un consulente, i consulenti che ritengono avere un certo curriculum si possono iscrivere in un elenco apposito; la Camera, attraverso il consorzio Innexta,  verrà in azienda per iniziare il percorso che metterà in gioco l’advisor”. All’incontro presente anche Alessandra Feola di PromoP.A. che collabora al progetto.

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