Presentato, nell’aula magna del 4° circolo didattico di Via Vignola ad Olbia, il progetto di prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare curato dalla Asl Gallura.

Obiettivo coinvolgere gli insegnanti e le famiglie, spingerli a osservare attentamente le abitudini dei giovani per riconoscere dal principio i disturbi dettati da un’eccessiva, e spesso ossessiva, ricerca della perdita di peso.

«È necessario mostrare la massima attenzione verso un problema che coinvolge prevalentemente adolescenti di sesso femminile, ma anche le bambine - ha sottolineato il Direttore Sanitario, Raffaele De Fazio - . La collaborazione tra Asl e mondo della scuola è un tassello fondamentale della prevenzione. Per questo abbiamo deciso di avviare un programma d’incontri che coinvolga tutta la Gallura, per lavorare insieme e individuare i “campanelli d’allarme” evitando che nei nostri giovani insorgano tutte le gravi complicazioni dettate dai disturbi del comportamento alimentare».

I numeri  riferiti al disturbo alimentare tra bambini e adolescenti del Nord – Est sono allarmanti e si allineano alla media nazionale. In aumento i casi di emulazione delle diete e delle “challenge”, competizioni, nate su internet allo scopo di ridurre l’assunzione di cibo alla ricerca di modelli estetici proposti dai social.

«Il progetto nasce dalla collaborazione tra sanitari che operano nei diversi ambiti della Asl – ha spiegato il Medico Nutrizionista, Ilario Carta – e che hanno percepito la necessità di unire le competenze per affrontare questo problema. Riteniamo che un grosso aiuto possa arrivare dalla sinergia e dal confronto tra due pilastri della società, quello sanitario e quello educativo rappresentato proprio dalla scuola. Dobbiamo cercare di cogliere insieme quei segnali che ci permettono di intervenire prima che disturbi come l’anoressia, la bulimia nervosa o l’obesità prendano il sopravvento creando conseguenze molto gravi ai nostri giovani. L’insegnante è la persona che spesso nota per prima anomalie dei ragazzi nell’interazione con il cibo e con i coetanei e per questo è indispensabile che venga formato e che sappia a quali specialisti esterni rivolgersi nel caso in cui si trovi di fronte un giovane con questi problemi».

All’incontro erano presenti diversi operatori sanitari impegnati nel percorso di accoglienza, assistenza psicologica e cura dei disturbi del comportamento alimentare: il Direttore della S.C. di diabetologia, Giancarlo Tonolo, la psichiatra Emanuela Angioni, la terapista della riabilitazione psichiatrica del Centro di Salute Mentale, Laura Fusi, l’educatrice professionale del CSM, Sara Bernardini, la psichiatra Luisa Budroni e le infermiere del Servizio di Nutrizione Clinica, Maura Serena Ledda e Giuliana Giorgi.

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