In vista della cabina di regia del Governo che si terrà stamattina, i presidenti delle Regioni mettono sul piatto le proposte per far riaprire, anche nelle zone rosse, bar e ristoranti, palestre e piscine, teatri e cinema. L'obiettivo è il ritorno graduale alla normalità dopo le restrizioni della pandemia.

Le ipotesi saranno valutate dal Comitato tecnico scientifico e poi eventualmente approvate dal Governo. Una svolta anche per le attività sarde che dall'ultima settimana del mese potrebbero riaprire secondo un calendario.

L'essere vaccinati, tanto per cominciare, non fa cadere l'obbligo di utilizzare la mascherina in bar, ristoranti, cinema, teatri e luoghi di lavoro al chiuso.

RISTORANTI E BAR - Aperture sia a pranzo che a cena, igienizzanti sistemati in più parti del locale, all'interno il numero dei posti a sedere (tavoli distanti due metri l'uno dall'altro, all'esterno uno) che deve essere uguale a quello delle persone che può contenere il locale. Dopo le 14 si può consumare solo al tavolo. Sì ai buffet ma la somministrazione deve essere fatta dal personale.

LE PRENOTAZIONI - Tutti, dai ristoranti a chi organizza spettacoli, devono essere in grado di garantire distanze e norme di sicurezza, a partire dal rilevare la temperatura a clienti (oltre i 37,5 gradi vietato l'accesso) e bisogna mantenere per 14 giorni l'elenco delle prenotazioni o presenze.

PALESTRE - Due metri di distanza delle postazioni di spogliatoi e docce, un metro tra le persone che non svolgono attività fisica e due per chi si allena, disinfezione degli attrezzi dopo ogni utilizzo.

PISCINE - Tribune senza spettatori, due metri di distanza in docce e spogliatoi tra gli sportivi, 7 metri quadri di superficie d'acqua a persona.

CINEMA E SPETTACOLI - Distanza di un metro tra gli utenti ("esclusi i componenti dello stesso nucleo familiare"), i posti a sedere per chi vuole stare senza mascherina devono essere distanti due metri, vietato stare in piedi.

IL MONITORAGGIO - Si lavora anche alla revisione dei parametri del monitoraggio della cabina di regia sui profili di rischio, con diverse ipotesi: dalla soglia minima sul numero di tamponi da effettuare in ogni regione a dati più recenti per la valutazione dell'Rt, fino ad un tasso di copertura vaccinale di circa il 70% per le fasce a maggiore rischio - over 80 e fragili - da tenere in considerazione nelle varie regioni.

(Unioneonline)

Tutti i dettagli su L'Unione Sarda oggi in edicola

© Riproduzione riservata