Uno storico hotel per uno storico traguardo. In una Cagliari che vede crescere la sua vocazione turistica, il “Sardegna Hotel Suites & Restaurant” guarda alle origini (1973) con un presente di successo e un futuro pieno di prospettive. Per questo «è con orgoglio che abbiamo festeggiato il nostro 50° anniversario. Non è solo un numero, ma il simbolo di una storia ricca e vivida, tessuta dalla Famiglia Mazza-Ruggieri con passione e dedizione, che riflette mezzo secolo di impegno verso l’eccellenza nell’ospitalità e nella ristorazione».

Si legge in un comunicato dell’azienda. L’hotel e il ristorante hanno sede, nel capoluogo, in via Lunigiana.

La storia

«Il viaggio del Sardegna Hotel inizia molto prima della sua apertura, precisamente nel 1886, quando Innocenzo Lorenzo Ruggieri giunse in città dalla regione dell’Abruzzo. Il suo emporio nel Portico di Sant'Antonio era un piccolo universo di tessuti e meraviglie, un preludio alla visione imprenditoriale che avrebbe poi dato vita all'hotel. Ferdinando, l'undicesimo dei suoi figli, con la sua sposa Anna Pirlo, seppe trasformare questa eredità in un nuovo sogno, dando vita al Sardegna Hotel». «L'entrata della famiglia nel mondo dell'ospitalità è passato attraverso un percorso di crescita e successo guidato fin dagli albori dai figli di Ferdinando, pionieri del prêt-à-porter di lusso a Cagliari negli anni Sessanta, in particolare Ruggero e Innocenzo "Lilli", atleta e imprenditore, con le sorelle Marialuisa e Lucia. Oggi, sotto la guida visionaria di Gianluca Mazza, figlio di Giorgio Mazza e Marialuisa Ruggieri la struttura», viene evidenziato ancora nel comunicato stampa, «ha abbracciato l'innovazione e la sostenibilità, senza mai perdere di vista le sue radici e la calda atmosfera familiare», che si respira anche nel ristorante La Scala.

Verso il futuro

«Il Sardegna Hotel Suites & Restaurant non è esclusivamente un punto di riferimento dove soggiornare a Cagliari o gustare piatti eccellenti. È una parte integrante della storia della città, un simbolo di eccellenza che continua a brillare dopo mezzo secolo di “accoglienza».

(Unioneonline)

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