Addio all’America’s Cup, Chessa nel mirino dell’opposizione: «Danno d’immagine per la Sardegna»
Progressisti e Pd vanno all’attacco dopo lo strappo. Intanto la Puglia lavora per ospitare la tappa, il governatore Emiliano: «Metteremo soldi pubblici dopo la valutazione di costi e benefici»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tramontata per sempre l’ipotesi della tappa a Cagliari delle World Series dell’America’s Cup (QUI LA NOTIZIA) le opposizioni vanno all’attacco dell’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa, che dopo aver finanziato sei milioni di euro, ha ingaggiato lo scontro con gli organizzatori, concluso con la rinuncia.
I PROGRESSISTI. «La gestione della vicenda è stata disastrosa», attaccano i Progressisti in consiglio regionale, «ieri Chessa organizzava riunioni risolutive e oggi annuncia conferenze stampa per mostrare documenti del suo fallimento. Tutto ciò mentre le migliori vele al mondo se ne vanno via, in altri mari, forse meno affascinanti, pur di avere la garanzia di poter veleggiare».
Due mesi fa la Giunta aveva chiesto al Consiglio regionale di avere in bilancio 6 milioni di euro proprio per garantire lo svolgimento delle World Series in Sardegna. «Doveva essere “la certezza”, considerando soprattutto il gran desiderio degli organizzatori dell’evento velico più famoso al mondo di gareggiare nei nostri mari», accusano i Progressisti, «eppure 10 giorni fa la Giunta aveva già fatto richiesta al Consiglio di eliminare lo stanziamento, con un emendamento alla legge-collegato alla Finanziaria. Nel frattempo, riunioni d’emergenza e tentativi farlocchi di trovare una soluzione che non sarebbe mai arrivata». Il gruppo di centrosinistra chiede le dimissioni dell’assessore.
IL PD. In una nota congiunta i colleghi del Pd sostengono che «Chessa si è risentito, pare, perché la tappa sarda non era quella inaugurale: risentimento ridicolo, in quanto ogni tappa delle World Series è unica nel suo genere e tutte sono coperte da una attività di comunicazione che vede l’evento andare sulle Tv di tutto il mondo». Mentre la Regione sarda si scontrava con gli organizzatori dell’evento «Brindisi e la Regione Puglia hanno messo in campo strumenti straordinari per entrare nella partita e accaparrarsi la ghiotta occasione. Non hanno un Chessa, fortunati loro», attaccano ancora i Dem, «a noi, oltre lo sconcerto e l’amarezza, resta l’esigenza di conoscere le motivazioni con le quali l’assessore al Turismo ha inferto un simile disastro di immagine alla nostra regione e anche di capire il silenzio sulla vicenda ostentato dal presidente della Giunta».
LA PUGLIA. Chessa per ora sceglie il silenzio. Ma osserva quello che succede in Puglia. Dove il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha assicurato che l’ente da lui guidato farà la sua parte. Ma avrà più il ruolo di garante, che di cassa da cui far uscire i soldi. Il comitato promotore dell’evento a Brindisi, previsto per ottobre, è costituito tra gli altri da Autorità portuale e Confindustria. Si prevede un investimento di circa 5,5 milioni di euro. Non sarà la Regione a metterli, ma Emiliano assicura che potrebbe contribuire «dopo aver valutato costi e benefici, come sempre facciamo».
(Unioneonline/E.Fr.)