"Apriranno meno del 50% degli impianti. Le piscine per sostenere i costi hanno bisogno di tutte le attività di base che sorreggono i gestori. Per il momento apriranno al pubblico le vasche all'aperto, che possono garantire maggiore sicurezza. Le altre rimarranno chiuse, un grave danno per il nostro settore".

È il grido di allarme post pandemia di Danilo Russu, 48 anni di Sassari, dal 2017 presidente regionale della Federazione Nuoto sarda. "La nostra Federazione - continua Russu - ha presentato alle istituzioni varie relazioni per aiutare i gestori nelle spese sostenute in questi mesi e anche nei difficili mesi futuri. Finora non c'è stato nessun aiuto, ma stiamo dialogando con le istruzioni stesse per questo. Vedremo. Il momento è estremamente delicato".

Il movimento nuoto in Sardegna in questi ultimi anni è nettamente cresciuto. Sono quasi 50mila i praticanti e 2500 gli agonisti, diversi dei quali di assoluto valore nazionale. Il coronavirus ha però portato più di un'incertezza anche in questo settore.
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