Sardegna ricerche, la rivoluzione tecnologica per i sordi nasce nell'isola
Incomprensioni, difficoltà nel chiedere informazioni, rapporti con la pubblica amministrazione che complicano la vita di chi soffre di un deficit dell’udito. Che fatica la semplice richiesta di un modulo, per oltre 40 mila sardi. Ora, grazie a una piccola-grande rivoluzione tecnologica che vede la Sardegna pioniera, le distanze tra sordi e uffici pubblici si possono accorciare.
Ad abbattere le barriere Sardegna Ricerche, Crs4 e Regione con il progetto - finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - ‘’Innovare, informare, partecipare’’: dopo la presentazione dell'innovativo software con riconoscimento della lingua dei segni, si partirà con l'utilizzo nei primi uffici. «Un esempio di come la tecnologia possa essere messa al servizio delle persone e dei territori», la premessa di Carmen Atzori, direttrice generale di Sardegna Ricerche.
Ma come funzionerà? L’utente potrà comunicare attraverso la forma LIS: una telecamera andrà a riconoscere e decriptare la lingua dei segni, convertendola in parole, in forma testuale o vocale.
Nel video, nell’ordine, le interviste a: Andrea Manchinu, ricercatore Crs4, Piero Pili, responsabile Crs4, Samuel Iacolina, ricercatore Crs4, Marina Masala di Sardegna ricerche, Piero Pili, responsabile Crs4.