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Conflitti e spiritualità nelle opere di Ahmet Gunestekin alla Gnamc
30 giugno 2025 alle 18:25
Roma, 30 giu. (askanews) - C'è una riflessione sulla realtà, sui conflitti e allo stesso tempo c'è la memoria delle tradizioni e la spiritualità nelle opere di Ahmet Gunestekin esposte alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma fino al 28 settembre. La mostra dell'artista turco di origine curda si intitola "Yoktunuz", ovvero "Eravate assenti", nome dell'installazione esposta nella sala di "Ercole e Lica" di Antonio Canova. Gunestekin ha realizzato l'opera con centinaia di oggetti quotidiani raccolti tra le macerie di un teatro di guerra tra turchi e curdi e del terremoto nel 2023. Nella stesse sala "Sarcofagi dell'alfabeto" è un tributo a universi immaginari banditi, alle lingue estinte a causa dell'intervento umano, alle lingue in pericolo. E' stata rimossa e trasformata invece l'opera "Picco di memoria", dopo le proteste da parte dei dipendenti del museo per l'odore della gomma delle scarpe, accatastate a simboleggiare corpi mancanti, esodi e tragedie. Due delle opere della mostra curata da Sergio Risaliti e Paola Marino, con la direzione organizzativa di Angelo Bucarelli, entreranno nella collezione permanente del museo. Ahmet Gunestekin, intanto, ha appena acquistato un palazzo a Venezia che diventerà la sede della sua Fondazione e la direttrice della Galleria Renata Cristina Mazzantini ha spiegato: "La Galleria Nazionale è la Galleria Nazionale, quindi vedrete che nella programmazione c'è Ceroli, Bice Lazzari, ci sono molti artisti italiani, però credo che nella stagione estiva valga la pena dedicarsi anche ad approfondire quelli che sono gli artisti di spicco, artisti che portano avanti ricerche innovative, in questo caso anche socialmente impegnate, che operano con successo in altri Paesi. In più Gunestekin ama molto l'Italia e questo fa sì che l'Italia, in qualche modo, gli dia un benvenuto".