Piazza Yenne blindata, l'animalista Rizzi a Cagliari evita il confronto con i ragazzi di Ovodda
Allunga la mano per una stretta. Dice: «Ciao, ti ricordi? Abbiamo fatto la diretta assieme». L’altro fa finta di nulla. Allora aggiunge: «Manco mi guardi in faccia». E, educatamente, cede il passo. Lui è Sergio Seche. Ed è una delle ragioni per le quali l’animalista Enrico Rizzi questo pomeriggio è approdato a Cagliari per fare un comizio in piazza Yenne: proviene dal paese del cammello Rodolfo, che in occasione del Carnevale di Ovodda è stato visto passeggiare per le strade del paese, tra maschere e pelli di pecora poggiate su un telone.
Uno scandalo da portare addirittura a una denuncia ai carabinieri, per Rizzi. Che oggi ai piedi dell’obelisco di fronte alla statua di Carlo Felice è stato accolto da qualche decina di fan adoranti, che gli hanno riservato un coro e un applauso quando è sceso dall’auto che l’ha condotto a gridare le sue tesi al microfono. Intorno, un imponente schieramento di forze dell’ordine. Ma le presunte “minacce” sui social non si sono tradotte in atti concreti. E Rizzi, come era prevedibile, ha potuto dire quello che voleva:
«Siamo qui per ricordare tutte le persone che hanno perso la vita per salvare gli animali. Dall’altra parte abbiamo le persone che si divertono ad ammazzare gli animali», ha attaccato. «Non vi siete fatti intimidire da quattro vigliacchi dietro il computer», ha detto Rizzi rivolgendosi al suo pubblico, «siete la parte migliore, siete la gente perbene della Sardegna».
Ma non ce l’ha solo con i sardi, l’animalista. Ce l’ha proprio con tutti gli esseri umani: «Siamo la razza più feroce e schifosa che esiste al mondo, spero l’essere umano si estingua e liberi questo pianeta».
«Quello che è accaduto a Ovodda», ricorda, «non bisogna nasconderlo e accade in un sacco di comuni. Gli animali vengono umiliati, derisi e maltrattati solo per lo stupido divertimento dell’essere umano».
Poi un attacco alla presidente della Regione Alessadra Todde che sarebbe colpevole, a suo dire, di non averlo preso in considerazione mentre inveiva contro il Carnevale dell’Isola, annunciando denunce e esposti. Lo stesso atteggiamento adottato da questore e prefetto di Nuoro, dei quali aveva chiesto immediate dimissioni.
Per Rizzi a Cagliari c’è il pubblico adorante: «Siamo tanti» dice lui rivolgendosi alle sparute file. I ragazzi di Ovodda si sono seduti al bar, lì vicino.