Oltre 6 milioni gli italiani che convivono con patologie oculari

15 luglio 2025 alle 17:25
Milano, 15 lug. (askanews) - Oltre 6 milioni di italiani convivono con una patologia oculare e di questi un terzo affronta una riduzione della vista invalidante. È la fotografia della salute degli occhi in Italia che fa parlare di un'emergenza per ora "silenziosa", ma da non trascurare, perché se è vero che non si muore di malattie oculari, queste abbassano drasticamente la qualità di vita e inducono ad altre problematiche come depressioni e cadute che costano moltissimo al Sistema sanitario nazionale. Lo evidenziano i pazienti dell'associazione Apmo e i medici di Aimo e Siso, che promuovono una campagna itinerante per la prevenzione e il trattamento delle patologie oculari arrivata, con quella di Milano, alla sua quarta tappa."I finanziamenti del Sistema sanitario - ha detto Francesco Bandello, presidente Apmo e dir. Oculistica Irccs S.Raffaele di Milano - stanno subendo una contrazione, in tutti i settori, e l'oculistica è uno di quelle che non riescono ad apparire come prioritarie. Noi riteniamo viceversa che avere attenzione ai problemi dell'apparato visivo sia importante perché la qualità di vita dei pazienti è strettamente legata alla funzione visiva quindi avere attenzione ai problemi dell'apparato visivo, a tutto ciò che serve perché venga salvaguardato, facendo adeguata prevenzione, informazione, diagnosi precoce ed eventuale trattamento, riteniamo sia assolutamente essenziale".A fronte delle continue sforbiciate alle tariffe di rimborso, e dell'allungamento della vita che aumenta la domanda di prestazioni, i pazienti spesso attendono mesi, se non anni, per una prima visita oculistica o per un intervento di cataratta."Diventa necessario - ha osservato Francesco Semeraro, prof. Oftalmologia e dir. Oculistica Spedali Civili di Brescia - poter creare sul territorio delle strutture di primo livello dove il paziente può essere accolto e gestito per la prima parte del suo iter clinico e diagnostico. Potenziando queste strutture si eviterebbe un eccessivo affollamento delle strutture centrali".È la famosa medicina del territorio, finanziata dal Pnrr con ingenti investimenti, ma non è l'unica soluzione possibile."Io penso - ha detto Guido Bertolaso, assessore al Welfare Regione Lombardia - che sia soprattutto un tema organizzativo, anche di distribuzione delle risorse in modo più equo. Prendiamo l'esempio delle scuole di specializzazione in oculistica. Non si capisce per quale ragione tutti gli specializzandi debbano essere costretti ad essere impiegati presso gli ospedali universitari. Si dice perché devono fare tirocinio, ma lo possono fare presso tutti gli ospedali dove c'è un reparto di oculistica".Punto di riferimento per il confronto tra specialisti, pazienti e istituzioni è la Carta della salute dell'occhio che tratteggia l'attuale realtà delle principali e più severe patologie oculari - retinopatie e maculopatie, cataratta, occhio secco, glaucoma e miopia - con l'obiettivo di offrire una visione d'insieme e soluzioni realistiche.