Narcotraffico in Sardegna, spuntano i pentiti: crolla il muro di omertà
Nel corso degli interrogatori di garanzia, quasi tutti gli indagati di maggior peso criminale – almeno stando a quanto sostiene la Direzione distrettuale antimafia – avevano scelto la via del silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Ora, a pochi giorni dal blitz dei carabinieri che ha portato in carcere 50 persone, altri 9 ai domiciliari e 3 con obbligo di dimora (complessivamente gli indagati sono 75), emerge che almeno quattro dei protagonisti dell’operazione “Termine” avrebbero deciso di pentirsi e collaborare con gli inquirenti.
Per questa ragione, stando sempre alle poche indiscrezioni filtrate, sarebbero stati trasferiti in località protette e avrebbero già iniziato a parlare con gli investigatori, coordinati dal procuratore capo Rodolfo Sabelli e dal sostituto Danilo Tronci.