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Malattia dell'occhio secco, prevenzione in piazza a Milano
20 settembre 2025 alle 09:15
Milano, 20 set. (askanews) - Bruciore agli occhi, la sensazione di avere al loro interno un corpo estraneo o il bisogno di tenerli chiusi sono sintomi che possono sembrare banali e quindi vengono spesso sottovalutati o ignorati, ma per un italiano su cinque, circa 13 milioni di persone, possono essere riconducibili ad una diagnosi di malattia dell'occhio secco. Per questo la multinazionale Alcon, colosso mondiale specializzato in prodotti e tecnologie per la cura degli occhi, ha lanciato con il patrocinio del Comune di Milano una campagna di sensibilizzazione che offre fino al 21 settembre informazioni ed esami gratuiti all'interno di un igloo davanti alla Stazione Centrale."L'obiettivo dello screening - sottolinea Stefano Barabino, direttore Centro Superficie Oculare e Occhio Secco, Ospedale Sacco Università di Milano - è quello di vedere se ci sono dei danni a carico della superficie dell'occhio. L'oculista è in grado di vederli attraverso la lampada a fessura e tramite l'utilizzo di coloranti che permettono di vedere se c'è un danno a carico delle cellule dei tessuti della superficie dell'occhio".Parliamo di una vera e propria patologia infiammatoria cronica che, se diagnosticata precocemente, si può affrontare con un trattamento mirato."È necessario - aggiunge Vincenzo Orfeo, responsabile UO Oculistica, Clinica Mediterranea di Napoli - che la persona si rivolga all'oculista, perché l'oculista può individuare tipologie diverse di secchezza e poi ha le sue armi per curarla: sono soprattutto delle lacrime artificiali, dei sostituiti lacrimali, ma ce ne sono tantissimi e ad ogni occhio deve corrispondere il giusto sostituito lacrimale".L'incidenza della malattia aumenta con l'età, ma non risparmia le fasce più giovani della popolazione."Noi dobbiamo focalizzarci - osserva Antonio Di Zazzo, professore associato di Malattie dell'Apparato Visivo, Università Campus Bio-Medico di Roma - sui videoterminalisti, sui giovani gamers, su quelli che arrivano in un ambiente con aria condizionato e hanno un appannamento visivo, che non riescono per la fotofobia a guidare la sera. Quindi allergici, diabetici, donne in gran parte post menopausa e pazienti che hanno sopra i 75 anni".Una sfida sanitaria globale, spesso sottovalutata, ma in rapido aumento, soprattutto nel mondo occidentale.