L'insularità sostenibile, del comandante Francesco Olla

28 luglio 2021 alle 19:44

Con l’intervento del Generale di Brigata Francesco Olla, comandante dell’Esercito in Sardegna, prosegue il dibattito sui temi dell’energia, l’ambiente e il paesaggio per un’insularità consapevole. 

È noto ai sardi che le esigenze addestrative della Guerra Fredda portarono il Ministero della Difesa ad acquistare, alla fine degli anni ’50, porzioni di territorio per realizzare tre tra i principali poligoni nazionali: Poligono Interforze di Salto di Quirra (PISQ), Poligono Permanente di Capo Teulada (i più grandi d’Italia e tra i più piccoli d’Europa) e Poligono Permanente di Capo Frasca (215 km2 complessivi). Capo Teulada, in particolare, per la presenza dell’omonima penisola, consentiva il contemporaneo addestramento a fuoco nei tre cosiddetti domini di allora (terra, aria, mare), non replicabile in nessun altro poligono nazionale. I mutamenti geopolitici dell’ultimo decennio del secolo scorso; la multiformità della minaccia globale odierna; le esperienze maturate dalle Forze Armate italiane in oltre 30 anni di operazioni di stabilizzazione internazionale; e infine l’esponenziale progresso tecnologico e la disponibilità di materiale d’avanguardia sul mercato “off the shelf”, impongono continui aggiornamenti e revisioni dello strumento militare e delle metodologie addestrative. Oggi i domini sono cinque. Ai tre convenzionali si sono aggiunti l’aerospazio e lo spazio cibernetico che non sono di esclusiva competenza della Difesa, ma sono trasversali a più Dicasteri e settori delle comunità, nazionale e internazionale. 

L’innovazione che la nuova dimensione ha indotto si può definire duale. In altri termini, la medesima tecnologia è idonea per usi militari e civili. Ciò significa investimento in ricerca, sviluppo e innovazione per mettere a disposizione della nazione il meglio delle competenze e delle tecnologie per la salvaguardia delle istituzioni e dei cittadini. La pandemia lo sta ampiamente dimostrando. Per far fronte a tanta complessità, la Difesa ha significativamente investito in innovazione tecnologica per l’addestramento nei cinque domini citati. Il programma SIAT (Sistema Integrato per l’addestramento terrestre, che utilizza la simulazione Live, Virtual e Constructive) è l’esempio più tangibile. Il programma, operativo dal 2017, ha fornito i primi significativi risultati: drastica riduzione delle esercitazioni a fuoco (- 50%), senza rinunciare all’attività addestrativa, anche se i simulatori non possono, per il momento, essere utilizzati per tutti i sistemi d’arma; estrema flessibilità d’impiego delle tecnologie installate, come nell’esercitazione Bentu Estu 2019, attività ormai strutturata; possibilità di impiego delle risorse tecnologiche citate anche per le attività di sperimentazione per prototipi duali futuri, previsti dal Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Difesa e la RAS del 2017, e già attivate nell’uso duale, civile e militare, del Poligono di Capo Teulada. Questo il necessario preambolo per stare al focus del Seminario, “Per un’insularità consapevole”, ospitato presso il Comando militare della Sardegna. La Difesa pone infatti come irrinunciabile obiettivo anche la tutela ambientale. Per tale ragione è utile rammentare che circa la metà del Poligono di Capo Teulada è Sito di Interesse Comunitario (SIC), inserito nella Rete Natura 2000, dal 2004, cioè 45 anni dopo l’avvio delle prime esercitazioni. Allo stesso modo, sono SIC tutti i principali poligoni nazionali, tra i quali Capo San Lorenzo e Capo Frasca, mentre il Poligono Interforze di Salto di Quirra (PISQ), nel 2014, ha conseguito la certificazione ambientale ISO 14001. Si aggiunga che L. 205/2017 ha introdotto alcune novità nelle norme per la tutela ambientale da attuare nei poligoni, quali il Disciplinare Ambientale (già vigente dal 2008). Si prevede intanto lo stanziamento annuale di specifici fondi per il monitoraggio ambientale e il ripristino dei valori di soglia di contaminazione, laddove fosse necessario. Il monitoraggio è operativo da qualche anno e le risultanze sono periodicamente comunicate alla Presidenza della Regione. In sintesi, di pari passo al progresso tecnologico e alle sensibilità su specifiche tematiche, caratteristiche del momento storico che stiamo vivendo, esiste un ciclo di adattamento organizzativo e normativo, teso costantemente a mitigare gli effetti dell’irrinunciabile preparazione delle Forze Armate per l’assolvimento dei compiti che il Parlamento gli assegna, con la tutela dell’ambiente. È necessario, per questa ragione, proseguire nell’innovazione tecnologica di cui il SIAT è parte integrante.

Francesco Olla 

(Generale di Brigata, Comandante dell'Esercito in Sardegna)