Il mondo dei volontari, tra identità e nuove sfide

05 dicembre 2023 alle 18:50aggiornato il 05 dicembre 2023 alle 18:52

Che futuro ha il volontariato?

È la domanda da cui è partito il convegno “Volontariato, straordinaria energia civile”, organizzato da Sardegna Solidale, stasera alla Mem di Cagliari in occasione della giornata mondiale del volontariato. Al 31 dicembre 2021, secondo i dati Istat, in Italia i volontari sono diminuiti di oltre il 15 per cento rispetto al 2015. In Sardegna, invece, delle oltre 1800 organizzazioni no profit iscritte nel registro, oggi se ne contano circa 1300. «C’è poco da celebrare», tuona Giampiero Farru, presidente di Sardegna Solidale, «dobbiamo chiederci che cosa sia successo. È un problema legato solo a una demotivazione personale o ci sono ragioni anche di carattere burocratico – amministrativo che la riforma del terzo settore ha imposto a tutte le organizzazioni e molte non sono state in grado di affrontarle?».

Farru parla di una giornata che non deve essere solo celebrativa ed enfatica. «Dobbiamo renderci conto che siamo davanti a una situazione che richiede la presenza sia dei volontari e sia di chi ha la responsabilità di emanare normative a sostegno di questo mondo». Il fenomeno sociale del volontariato è complesso e in continua trasformazione. Occorre perciò considerarlo e valutarlo in modo realistico, connesso alla storia e nello stesso tempo aperto al futuro.

La sfida che si presenta oggi è una: aiutare il no profit a conservare l’anima di solidarietà, di servizio, di scelta degli ultimi, di giustizia sociale da cui è nato. E allora in che modo vincere questa sfida? «Il volontariato potrà avere un futuro soltanto se saprà mantenere e difendere la sua identità, che è la gratuità», è il pensiero unanime delle decine e decine di volontari presenti a Cagliari.

Intervista a Giampiero Farru, presidente Sardegna Solidale.