Green pass al lavoro, i sindacati: "Non sia un'arma per licenziare"

03 agosto 2021 alle 14:37

"Non abbiamo nulla in contrario all'estensione del green pass, ma non può diventare uno strumento per le imprese per discriminare e licenziare".

Questa la posizione espressa dal leader della Cgil, Maurizio Landini, dopo l'incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i sindacati per discutere delle misure di contenimento del Covid nei luoghi di lavoro, in particolare della possibile estensione della certificazione verde - in vigore dal 6 luglio per accedere ai locali al chiuso, a musei, cinema, palestre e per partecipare ad eventi - alle aziende.

I sindacati sottolineano che i protocolli sulla sicurezza hanno funzionato e continueranno a essere messi in atto.

Il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri: "Noi siamo vaccinati e sostenitori del Green pass per il tempo libero ma il diritto alla salute e al lavoro sono garantiti dalla Costituzione e si deve intervenire su questi temi con delicatezza e senza forzature, l'unico Paese in cui è previsto l'obbligo dei vaccini è l'Arabia Saudita, e non mi pare sia un punto di riferimento per il nuovo rinascimento".

Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, infine, ha insistito sull'importanza di rafforzare i protocolli di sicurezza già sottoscritti e sullo spingere con la campagna vaccini nei luoghi di lavoro.

(Unioneonline/F)